Cerca nel blog

lunedì 27 febbraio 2012

Commenti su stipendi in italia - 2

fonte:
http://www.corriere.it/dilatua/Primo_Piano/Economia/2012/02/26/dd1b9550-606f-11e1-aa87-12427cb0d5f0_2/stipendi-italia-eurozona_full.shtml
 
Monaco di Baviera è più economica del Nord Italia
27.02|10:13 Paolo Rosi
Torno da una breve gita a Monaco di 4 giorni: vi devo dire che il confronto dei prezzi dei prodotti (lo stesso prodotto in Italia, per marca, dimensione, confezione, quantità), rispetto ai supermercati più economici della mia città, è impietoso. Prodotti per l'igiene, da shampoo a dentifricio a detersivi, hanno un prezzo che oscilla dal 15 al 25% in meno.
Sig.a Camusso
27.02|10:13 quasisaggio
Gentile Sig.ra Camusso ma lei che, spero, questi dati sugli stipendi italiani rispetto agli altri paesi li conosceva, invece di pensare solo all'art. 18, non aveva il dovere di mobilitare i lavoratori principalmente su questo fatto e sulla mancanza di lavoro? Leggo su altre testate che lei vuole bloccare l'italia ancora sull'art 18. Ma cosa e' una specie di incubo? Permetta un consiglio: OK l'art 18 a tutela delle discriminazioni(come in tutta europa) ma poi battaglia a tutto campo sugli stipendi. Se vi deve essere uniformita' in europa (di diritti, fiscale e tutto il resto), non e' primarissima la parita' sugli stipendi medi?
Salari bassi e alto costo del lavoro
27.02|10:12 Italian Sniper
La differenza dove va? In tasse, ovviamente. E come mai l imposizione fiscale sul lavoro è così alta in Italia. Perchè si deve rimediare all evasione dilagante. Ergo: il problema non è certo l art 18. Si inizi a far pagare le tasse a chi le evade alla grande da sempre. Poi forse si libereranno risorse per incrementare i salari, abbassando le tasse. Altro capitolo dolente: i nostri imprenditori fanno letteralmente ridere. Parlano tanto di innovazione ma sono affetti da un nanismo cronico che impedisce qualunque investimento in ricerca e sviluppo, settore considerato dai piu "un centro di costo"... poi dan la colpa al sindacato, ma va a .....
La preoccupazione è l'art 18, non dare uno stipendio dignitoso ai lavoratori.
27.02|10:12 Paolo Rosi
Vero Monti e Confindustria?
paragonare le mele con le patate
27.02|10:12 Lettore1000
questi paragoni non significano nulla, l'unica cosa che si può paragonare è il potere d'acquisto.. Non è che vivere a Monaco costa come vivere a Palermo. Forse come vivere a Milano, dove gli stipendi sicuramente sono il doppio di quelli di Palermo. Aumentino l'occupazione e gli incentivi alle imprese, e DETASSINO ste benedette buste paghe sia per il datore di lavoro, sia per il lavoratore.. Forse allora gli stipendi si alzeranno, sempre che ci sia un aumento di occupazione.. Se i disoccupati sono in aumento come possono aumentare gli stipendi?
ULTIMI IN EUROPA (dipendenti) PRIMI IN EUROPA STIPENDI DELLA POLITICA.....
27.02|10:04 atrebor
Cara Marcegaglia, allora come mai nonsi investe in Italia????Tutta colpa dell'art:18? ma se ci sono 3 milioni di lavoratori che sono tutelati dall'art.18 e gli altri? ma per favore quant epalle ancora ci volete raccontare? non investite in Italia perche e' meglio portare i capitali all'estero, i lavoratori li licenziati lo stesso,altrimenti da dove viene tutta questa disoccupazione? se siamo tutti tutelati con l'art.18 da dove vengono tutti questi lavoratori alla canna del gas? quegli operari delle ffss di Milano sulla torre dal 8/12/11 non erano tutelati con l'art.18? non gli pagano nemmeno la liquidaz<ione perche' stanno aspettando che l'appaltatrice paghi le fatture alle ferrovie..ma come si permettono? la liquidazione sono soldi dei lavoratori accantonati sulla busta paga,cosa c'entra se pagano le fatture o meno??? una cosa vergognosa. inqualificabile i dirigenti italiani....
Questi dati non valgono un fico secco
27.02|10:04 MENCIO
Se fossero veri la distanza tra Irlanda (quasi € 40.000) e Francia (€ 33.500)sarebbe tale, che i Francesi farebbero a cazzotti per emigrare in Irlanda. La faccenda diventa ancora più interessante se si considerano i rialzi negli ultimi quattro anni. La Francia è cresciuta del 10% negli ultimi quattro anni. Ciò significa che nel 2005 era addirittura alla fame. Suvvia!
e hanno il coraggio di parlare
27.02|10:03 peppe5353
dell'articolo 18, ma vergognatevi solo a pensare una cosa del genere, i gerci in bancarotta ci superano come stipendi, questo è il governo silvio-bis.
Fate presto..no,fate attenzione!
27.02|10:03 Stef60
Qui l'unica cosa da scardinare è la classe buro-politica che nel corso dei decenni si è metastatizzata in tutti i gangli della società,,emanando norme lacci e lacciuoli per automantenersi e facendo sì che,al di là del colore dei governi nazionali, spesa e debito pubblico continuino bellamente a salire ( cosa accaduta anche a gennaio,alla faccia dei tecnici).Il tutto col beneplacito delle cosiddette parti sociali,tese a mantenere soltanto rendite di posizione. Qualcuno doveva pur pagarla questa situazione , e tutto si è scaricato sui salari.Non ne vedo via d'uscita anche perchè nessuno vuol segare il ramo su cui sta seduto ( Monti sta lì solo perchè i parlamentari si sono autogarantiti un altro anno e mezzo di prebende , altro che ideali salva-Italia) e una costituzione antiquata e blocca-tutto completa il quadro.Si rischia o la rivolta fiscale o la rivolta tout-court,quello è il vero baratro,altro che spread da speculazione.
Rigidità dei contratti?
27.02|09:57 Italian Sniper
Da quando il mercato del lavoro è stato sconvolto dalla legge 30 (legge Biagi) parlare di rigidità dei contratti non ha un senso! Lavoro per una multinazionale che da anni ormai assume solo con contratti precari. Questi poveri ragazzi, nonostante spesso posseggano curriculum invidiabili vengono pagati un tozzo di pane e sacrificati al primo rovescio (alla faccia delle "risorse umane"). Per quelli che hanno un contratto "old style", 4 soldi e dimissioni, altrimenti la vita diventa un inferno. Per favore non mi si parli piu di impossibilità di licenziare. Chi lo afferam parla solo per presa di posizione ideologica.
i nostri politici invece i primi
27.02|09:52 axruggeri
I nostri bravi governanti però detengono il recordo degli stipendi più alti, qualcosa no và e la situazione prima o poi diventerà esplosiva, è solo questione di tempo....speriamo poco!
Ora diranno che...
27.02|09:52 il_sudista
e' tutta colpa dell'articolo 18.
Ma non finisce lì!
27.02|09:52 pier44
Bene balkanian, ma anche altri commenti sono buoni. Si dovrebbe aggiungere che i prezzi in Italia, gonfiati dal commercio, sono largamente superiori a quelli di altri paesi considerati ricchi. Londra, per esempio: fotocamera 199£ - 340€; Yogurt (cfz da 8) (in promozione 2,5£) 3£ - 4,85€; DVD vergini (cfz 25) 11,90£ - 30/36€. Ovviamente stessi prodotti.
industriali mezze tacche
27.02|09:52 jenkin
La stragarande maggioranza degli industriali italiani sono delle mezze tacche senza alcuna una visione strategica di medio-lungo termine. Le loro aziende sono rimaste in piedi grazie allo sfruttamento dei lavoratori e agli incentivi di Stato. Da parte loro sono capaci soltanto a delocalizzare. Il punto è che questo modello ci pone in concorrenza con la Cina, e non con i Paesi più industrializzati. La Francia e la Germania puntano fortemente sull'innovazione dei processi e sulla ricerca, proprio per non dovere competere con la Cina, contro la quale se ti abbassi al suo modello sei finito.
A proposito di Grandi Opere
27.02|09:41 balkanian
che qualcuno definisce inutili e troppo costose, faccio notare che la Mercedes sta chiudendo il suo Hub di distribuzione a Roma-Civitavecchia (un migliaio di persone) per aprirlo a Berlino. Apparentemente (secondo Mercedes) perche non e' stata terminata l'Autostrada Orte-Civitavecchia, cioe' il collegamento Dorsale Autostradale con il Porto Marittimo. Anche se cio' non fosse vero (cioe' la causa della chiusura), NOI (!) facciamo di tutto per sponsorizzarne i motivi. Ora andate a scrivere di nuovo che è colpa dello Stato, cioe' degli "alieni"?
parnaso
27.02|09:41 Lettore_2190276
sono d accordo con te. anch io ho lavorato in germania per anni e il rendimento non e paragonabile. purtoppo per molti in italia lavorare sul lavoro è un optional
IL CoSTO DEL LAVORO IN ITALIA
27.02|09:41 socrateilluso
Allora spieghino Confindustria ed esperti di economia industriale perchè ripetono sempre il solito ritornello che in Italia il costo del lavoro è troppo elevato.Quella che è elevata è l'incapacità dei nostri imprenditori ad organizzare in modo efficiente la loro attività e a competere in modo vincente sui mercati internazionali.E' anche elevata la mentalità da capitalismo di rapina con cui molti sfruttano i loro dipendenti per arricchirsi ,pronti a chiudere l'impresa non appena vi sono delle difficoltà
POLITICI ITALIANI PRIMI IN EUROPA ( PER STIPENDIO )
27.02|09:41 texzzz
Bravissima la nostra classe politica noi quasi ULTIMI in quanto stipendio loro sono i numeri uno!!!!! Mi fanno pena
E ALLORA PERCHE' NON SI INVESTE IN ITALIA?
27.02|09:36 newmonitor
E' una contraddizione che può avere diversi motivi: 1) la rigidità dei contratti (non potendo licenziare, le aziende in caso di difficoltà debbono chiudere); 2) i maggiori costi degli oneri fiscali; 3) i ritardi imposti dalla burocrazia... 4) il minor rendimento dei lavoratori italiani per motivi contrattuali (orari di lavoro ridotti, ferie, o individuali). Se non si conoscono i motivi non c'è riforma che possa migliorare il problema e tantomeno la disoccupazione.
I dati di Eurostat sono evidentemente inattendibili
27.02|09:36 MENCIO
Sono più che convinto che il reddito medio degli Italiani sia troppo basso, ma i dati pubblicati, anche se provenienti da Eurostat, sono inattendibili ed inutilizzabili non solo per l'Italia, ma anche per gli altri paesi europei. A leggere questi dati risulta che l'Irlanda ha un reddito medio di gran lunga superiore a quello della Finlandia e della Francia (che le è sotto di due posizioni)ed è quasi pari alla Germania. L'Irlanda, come è noto, non ha neanche gli occhi per piangere ed è un paese a rischio. Perciò o questi dati sono sballati (e questo significa che in Europa non funziona niente, neppure l'ufficio statistico)o devono essere interpretati in modo così differenziato e specialistico da ricavarne conclusioni notevolmente diverse da quelle per cui si sta dibattendo in modo così populistico e sconclusionato.

Nessun commento: