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mercoledì 7 aprile 2010

Stipendi manager 2010 italiani: la classifica. I settori dove si guadagna di più.

E' Carlo Puri Negri ex vicepresidente esecutivo di Pirelli Re il manager più pagato. La classifica

a cura della Redazione

Manager sempre, e ancora di più al top. Dopo il terribile anno della crisi finanziaria che ha colpito anche i più possidenti, alcune figure hanno resistito e confermato il loro ruolo dirigenziale e patrimonio milionario nelle società che guidano.

Loro sono presidenti e top manager con compensi da capogiro e che, nonostante la bufera economica subita e qualche piccola perdita, sono rimasti ben saldi nel mondo dorato dei paperoni. Secondo la classifica stilata, le prime posizione per stipendi più alti spettano a Carlo Puri Negri (ex vicepresidente esecutivo di Pirelli Re) con 14 milioni di euro, Claudio De Conto (ex direttore generale di Pirelli) con 7,3 milioni e Marco Tronchetti Provera (presidente di Pirelli) con 5,6 milioni. Sono loro i manager più pagati di Piazza Affari nel 2009.

Se si considerano le società a maggiore capitalizzazione e ai loro presidenti e amministratori delegati, la prima posizione spetta a Luca Cordero di Montezemolo, presidente Fiat (e Ferrari) con 5.177.000 euro, segue Sergio Marchionne, ad Fiat, a quota 4.782.000 euro, e terzo si piazza Pier Francesco Guarguaglini, numero uno di Finmeccanica, con 4.712.000 euro.

Stipendi da paperoni spiccano anche allontanandoci dalle posizioni del podio, basti pensare all’amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo, con 4,3 milioni contro i 3,5 milioni del 2008, a Paolo Scaroni, capo Eni, con quasi 4,3 milioni rispetto ai 3,1 milioni del 2008, a Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa, con 3,8 milioni, e Fedele Confalonieri di Mediaset con 3,5 milioni.

Autore:

Marianna Quatraro


Fonte:

http://www.businessonline.it/news/10306/Stipendi-manager-2010-italiani-la-classifica-I-settori-dove-si-guadagna-di-piu.html

domenica 4 aprile 2010

Stipendi medi in Italia

Stipendi medi tra i più bassi d'Europa. Cuneo fiscale molto elevato. Questa in sintesi la situazione lavorativa italiana per l'anno in corso, secondo un rapporto redatto dall'Eurispes.
Il 'Rapporto Italia 2010', un'analisi sullo stato della politica, dell'economia e della società italiana, redatto dall'Eurispes, come avviene ogni anno, mostra la situazione italiana degli stipendi lavorativi.
Nella classifica Ocse, si collocano tra i primi dieci: Corea del Sud (39.931 dollari), Regno Unito (38.147), Svizzera (36.063), Lussemburgo (36.035), Giappone (34.445), Norvegia (33.413), Australia (31.762), Irlanda (31.337), Paesi Bassi (30.796) e Usa (30.774).
Mentre l'Italia, con 21.374 dollari (poco più di 14.700 €), occupa la ventitreesima posizione, collocandosi dopo quegli altri paesi europei con retribuzioni nette annue che si aggirano in media intorno ai 25mila dollari, tra i quali: Germania (29.570), Francia (26.010), Spagna (24.632).
L'Italia supera solo: Portogallo (19.150), Repubblica Ceca (14.540), Turchia (13.849), Polonia (13.010), Slovacchia (11.716), Ungheria (10.332) e Messico (9.716).
Volendo fare un paragone con gli altri cittadini europei, il lavoratore italiano percepisce un compenso salariale che è inferiore del 44% rispetto al dipendente inglese, guadagna il 32% in meno di quello irlandese, il 28% in meno di un tedesco, il 19% in meno di un greco, il 18% in meno del cittadino francese e il 14% in meno di quello spagnolo.
I lavoratori italiani incassano dunque ogni anno retribuzioni medie tra le più basse dei paesi industrializzati, mediamente il 17% in meno della media Ocse, il cui valore è pari a 25.739 dollari.
Se invece come termine di paragone viene assunta l'Europa a 15 (27.793 dollari annui di media), lo stipendio italiano è inferiore del 23% o nell'Europa a 19 (mediamente 24.552 dollari annui), il compenso medio annuo del lavoratore italiano è minore del 13%.
Per quanto riguarda invece il discorso del cuneo fiscale, assumendo come parametro un lavoratore dal salario medio single e senza figli, il peso del cuneo fiscale è pari al 46,5% (lo 0,25% in più rispetto al 2007 e l'1,1% in più rispetto al 2005)), che determina la 'sesta posizione del nostro Paese tra i 30 paesi Ocse'.
Se invece di un lavoratore single e senza figli si prende come punto di riferimento la figura-tipo di un lavoratore dal salario medio sposato e con due figli, il carico del cuneo fiscale 'si riduce, continuando comunque a mantenere un valore elevato' (36%), facendo scendere l'Italia all'undicesimo posto in classifica.
In parole povere, spiega l'Eurispes, il lavoratore italiano percepisce un compenso salariale 'pari a quasi la metà del costo effettivamente sborsato dal datore di lavoro per la sua prestazione professionale, a causa dell'eccessivo costo del lavoro'.
Una situazione veramente difficile ed imbarazzante, che costringe milioni di italiani a faticare per arrivare alla fine del mese.

Fonte:
http://www.businessonline.it/3/LavoroeFisco/2698/rapporto-italia-eurispes-2010-la-situazione-salariale.html