Il che si traduce in un maggiore potere d’acquisto per gli italiani. Ma se andiamo a vedere il dato degli aumenti nel 2008, si nota che prima della crisi le retribuzioni erano aumentate del 3,5%, quindi mezzo punto in più che nel 2009, a fronte però di un’inflazione molto maggiore. Per quanto riguarda i vari settori, le retribuzioni sono cresciute su base annua dell’1,6% in agricoltura, del 3,6% nell’industria, del 2,2% nei servizi e del 2,6% nella pubblica amministrazione.
Secondo le ultime classifiche siamo infatti al ventitreesimo posto quanto a stipendi medi. Davanti solo alla Repubblica Ceca, l’Ungheria, il Messico, la Nuova Zelanda, la Polonia, il Portogallo, la Slovacchia e la Turchia. E ben dietro alla maggioranza dei paesi Ue: i salari lordi sono in media inferiori del 32% rispetto all’area Euro. E a questo dato si aggiunge il peso non indifferente di tasse e contributi sociali. Il risultato? “Con un salario medio netto annuo che ammonta a 21.374 dollari, pari a poco più di 14.700 euro” si legge nell’ultimo rapporto dell’Eurispes, “il lavoratore italiano percepisce un compenso salariale che è inferiore del 44% rispetto al dipendente inglese, del 32% in meno di quello irlandese, il 28% in meno di un tedesco, il 19% in meno di un greco, il 18% in meno del cittadino francese e il 14% in meno di quello spagnolo”.
Fonte:
http://blog.panorama.it/economia/2010/02/01/nel-2009-retribuzioni-in-salita-ma-gli-stipendi-sono-tra-i-piu-bassi-dellocse/
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